L’enterocele
viene definito come l’erniazione del cavo
del Douglas contenente ansa intestinale
oppure omento al di sotto della linea
pubo-coccigea durante la fase di vuotamento.
Più
dettagliatamente si parla di enterocele o
elitrocele se l’ ansa è del tenue,
sigmoidocele quando l’intestino è
rappresentato dal sigma ed infine -
condizione più rara - peritoneocele quando
ad erniare è l’omento.
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E’ una
condizione che interessa quasi
esclusivamente il sesso femminile ; viene
classificata in enterocele congenito (
associato ad una abnorme profondità del cavo
del Douglas ) o acquisito secondario ad
isterectomia. |
L’enterocele
di tipo congenito l’abbiamo osservato spesso
in giovani donne con storia di dimagrimento
o di disordini alimentari ed è associato a
sindrome del perineo discendente mentre è
stato ipotizzato come possibile fattore
causale dell’enterocele post- isterectomia
la inadeguata fissazione della parete
posteriore del complesso legamentoso
cardinale utero-sacrale. |
L’enterocele
funzionale si verifica quando l’ansa scende
al di sotto della linea pubo-coccigea e
prontamente risale al cessare dello sforzo
evacuativo; l’ enterocele vero quando
comprime la parete superiore del serbatoio
ampollare disponendosi tra la vagina ed il
retto. |
L’enterocele
vero pertanto si accompagna spesso a
disturbi funzionali della defecazione.
La diagnosi
clinica è gravata da percentuali assai
elevate di falsi negativi ( in letteratura
sono riportati valori sino all’80% ) , più
facilmente viene scambiato per un rettocele
anteriore e la defecografia è l’esame di
prima istanza, potendo inoltre valutare il
ruolo dell’enterocele nel disturbo della
defecazione.
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L’ecografia
endocavitaria ha elevata sensibilità e
specificità per la diagnosi di enterocele :
l’erniazione del Douglas contenente anse del
tenue che protrudono sulla vagina mentre la
paziente esegue la manovra di Valsalva è
facilmente riconoscibile per la vivace
peristalsi. |
Ed infine la
metodica radiologica che ci sentiamo di
proporre per la ricerca dell’enterocele,
soprattutto nelle giovani donne con sindrome
del perineo discendente, è la Risonanza
Magnetica funzionale perché pan-esplorante,
fornisce dettagliate immagini di tutti gli
organi pelvici ( vescica , utero e retto )
senza che sia richiesta opacizzazione di
tali visceri e soprattutto senza l’impiego
di radiazioni ionizzanti. |
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